Il progetto sviluppa una ipotesi di città aperta, permeabile, flessibile, una città dove il valore urbano non risiede necessariamente nella forma architettonica del costruito ma nelle qualità spaziali del vuoto che si genera.
Si assume la matrice del centro storico, si immagina un tessuto ad alta densità quale condizione necessaria per la produzione di intensità e complessità; si propone un sistema aperto ove il vuoto fluisce con continuità tra volumi costruiti disposti a matrice; i corpi, omologamente di pianta rettangolare, assumono dimensioni ed altezze variabili reagendo progressivamente alle condizioni urbane circostanti; si genera così una sorta di modellato urbano che senza soluzione di continuità si plasma a generare aree a densità differente.
La semplice struttura planivolumetrica cela una grande ricchezza tipologica; la distribuzione percentuale dei tagli degli alloggi, suddivisa al 50% tra alloggi di piccole dimensioni (mono e bilocali) e alloggi di medie e grandi dimensioni (tri e quadrilocali) risponde alla duplice intenzione di favorire sia l’insediamento di residenti stanziali che di residenti temporanei (studenti, lavoratori..). Complessivamente sono previsti circa 160 alloggi per un totale di abitanti tra le 300 e le 400 unità.
L’impianto urbano ad edilizia aperta risponde perfettamente alle esigenze gestionali degli operatori immobiliari che interverranno in fase di realizzazione e risulta estremamente flessibile rispetto alle possibili interferenze archeologiche: in caso di ritrovamenti significativi, il pattern di edifici potrà facilmente plasmarsi e con elasticità adattarsi alle geometrie dei resti.
Rendering
Disegni
Committente
Comune di Roma
LUOGO
Area Ex-ATAC del Pigneto, Roma (I)
Dimensioni
Superficie del lotto = 22.600 mq
Superficie costruita = 29.000 mq
Importo lavori
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Cronologia
2007 concorso di progettazione / Terzo Premio
IN COLLABORAZIONE CON
2A+P Architettura