Si immagina un frammento di città condensato in un edificio, un luogo molteplice ove le attività del risiedere, del lavorare, dello studiare e dell’incontrarsi coesistano in un equilibrio dinamico; un luogo vitale, non un edificio-dormitorio, un luogo privato e al contempo aperto, capace di garantire sia privacy che interazione durante l’intero corso della giornata.

Il blocco ripropone il modello ottocentesco dell’isolato a corte, reinterpretandolo in chiave contemporanea: chiusura e compattezza lasciano il campo ad ampi varchi e scavi nei volumi; ombra ed ermeticità vengono superati da aria e trasparenza.

Proprio come un isolato ottocentesco, l’edificio-città sarà multifunzionale: vi troveranno spazio svariate tipologie abitative (bilocali, trilocali e quadrilocali), case-bottega, negozi e servizi pubblici, spazi comuni e sale condominiali, un bar, una nursery e un supermercato.

La grande corte interna è concepita come un vero e proprio cortile attrezzato che, in parte pavimentato ed in parte a prato, consentirà di leggere, studiare, giocare e socializzare all’aperto.

In un’idea di città sostenibile in cui la mobilità dolce riconquisti un ruolo centrale, il grande edificio è letteralmente attraversato da una passerella ciclopedonale che come una sorta di corridoio all’aperto connette direttamente i piani abitati ai percorsi urbani.